martedì 27 giugno 2017

Microbioma intestinale del neonato formato anche grazie al latte materno

Un’altra scoperta a sostegno dell’allattamento come modalità di nutrizione per il neonato: i batteri contenuti nel latte materno verrebbero trasmessi al bambino apportando benefici all’apparato gastrointestinale. Questo è quanto emerge da un nuovo studio apparso su JAMA Pediatrics ad opera di un gruppo di ricercatori della Division of Infectious Diseases al Children's Hospital Los Angeles. Pia Pannaraj, autrice principale, spiega: “i microbi presenti nel latte materno, inclusi quelli associati a effetti benefici, si trasferiscono nell'intestino infantile e lì attecchiscono, e questo evidenzia
l'importanza dell'allattamento al seno nella maturazione del microbioma intestinale”.
Per arrivare a tali conclusioni, i ricercatori hanno studiato 107 coppie madre-bambino analizzando i microrganismi presenti sul seno e nel latte materno, per poi cercare riscontro nelle feci del bambino. Dai risultati è emerso che le diverse comunità di batteri presenti sul seno e il latte delle madri, e nelle feci dei bambini, risultavano accoppiate suggerendo appunto che il latte materno possa offrire un importante contributo alla formazione del microbioma intestinale nel bambino. Il gruppo di ricercatori ha inoltre stimato che, i bambini che per il primo mese di vita sono stati nutriti per almeno il 75% della loro alimentazione con latte materno, hanno ricevuto circa il 28% dei loro batteri intestinali da tale latte. Il 10% dei batteri sembra derivi invece dalla pelle delle madri, mentre il restante 62% rimane ancora di fonte sconosciuta. Infatti “quanto più i neonati si sono nutriti al seno, tanto più la loro comunità batterica intestinale assomigliava a quella trovata nel latte materno”, spiegano gli autori.
I ricercatori riferiscono alcune limitazioni dello studio: la non valutazione dell’origine dei batteri del latte materno o di altri batteri della madre che possano aver contribuito al microbioma intestinale del bambino, e la non verifica degli effetti sulla salute dei bambini in base alle differenze dei loro microbiomi. Questo però può aprire la porta ad ulteriori studi futuri su questa tematica.

JAMA Pediatr. 2017. doi: 10.1001/jamapediatrics.2017.0378
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28492938

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