venerdì 10 marzo 2017

Nuovo spesometro trimestrale, anche per i medici

L'Associazione nazionale Dentisti Italiani (Andi), tramite il suo presidente Gianfranco Prada, chiede di escludere medici e dentisti dal nuovo spesometro trimestrale, una delle novità contenute nel decreto fiscale collegato alla nuova Legge di Bilancio 2017, il cui testo è stato approvato in via definitiva dal Parlamento. Prada ha inviato una nota ai sottosegretari alle Finanze e ai rapporti con il Parlamento e ad alcuni senatori ricordando che i professionisti sanitari "già effettuano, a partire dal 2015, l'invio dettagliato di ogni fattura al
Sistema Tessera Sanitaria, per renderle disponibili all'Agenzia delle Entrate ai fini del 730 Precompilato".
Con il nuovo spesometro ora tutti i professionisti con partita Iva devono inviare trimestralmente, e non più una volta l’anno, i dati sulle fatture emesse e ricevute.
Grazie però ad un emendamento del senatore Francesco Russo, l’onere della spedizione dei dati è stato diluito e, per quest’anno, l’invio potrebbe essere semestrale: per le fatture le scadenze saranno fissate il 16 Settembre per il primo e il secondo trimestre 2017 e il 28 Febbraio 2018 per il terzo e il quarto trimestre; per le liquidazioni invece i termini sono al 25 Luglio per il primo e il secondo trimestre, al 30 Novembre per il terzo ea fine Febbraio per l'ultimo trimestre 2017. Tutto ciò posto che entro il 31 Gennaio 2018 i medici, dentisti e farmacisti dovranno inviare i dati 2017 per il 730 precompilato: coloro che non inviano la comunicazione IVA trimestrale o i dati delle liquidazioni periodiche IVA, saranno multati con sanzione da 2 euro fino a 1000 euro a trimestre per le fatture, e con sanzione da 500 euro fino a 2000 euro per le liquidazioni; la somma è dimezzata se si provvede entro 15 giorni.
Nicola Frangi, dottore commercialista a Milano, spiega, a proposito dell’obbligo dello spesometro per chi non ha partita Iva: “Il medico che non fa attività gravata di Iva alla fine è difficile trovarlo. Può accadere in qualsiasi momento di dover produrre un certificato non strettamente attinente a diagnosi e cura e quello va caricato di Iva, e da quell'adempimento discende la necessità di adempiere alle richieste del nuovo spesometro”; aggiungendo: “Non è escluso un forte aggravio di lavoro per noi commercialisti. Tendenzialmente ogni nuovo adempimento richiede tempo in più e potenziale riorganizzazione del lavoro”.
Giorgio Razza, anche lui dottore commercialista a Milano, spiega: “Per il 2016, c'è la possibilità di inviare sia lo spesometro analitico sia i dati aggregati per cliente o fornitore sommando le fatture emesse a quel cliente/quel fornitore in corso d'anno; dall'anno prossimo invece lo spesometro sarà analitico, e per settembre si dovranno riportare le informazioni sulle fatture, fino a indicazione diversa. Qui l'aggravio di tempo dipende dal rapporto tra sanitario e commercialista, c'è chi mi consegna copia di tutte le fatture e chi mi presenta un prospetto in Excel, riepilogativo. Quest'ultimo a rigore dovrebbe inserire tutti i dati identificativi per ogni singola fattura”.

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