martedì 17 maggio 2016

Lorenzin: in Italia meno aborti e nessun eccesso di obiettori

Gli aborti in Italia nel 1983 erano pari a 233.976, nel 2013 sono più che dimezzate (102.760) e nel 2014 sono scese ad oltre 97.535. Per quanto riguarda i ginecologi non obiettori invece si è scesi a 1490 nel 2013, rispetto ai 1607 nel 1983. Questi sono i dati mostrati da Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, in un'informativa alla Camera in merito all'attuazione della Legge 194 sulle interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg), dopo la recente pronuncia da parte del Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d'Europa, che ha rilevato difficoltà di
accesso all'Ivg per le donne italiane.
Lorenzin afferma “la conseguenza è che, in questi trent'anni, c'è stato un dimezzamento del numero di Ivg settimanali, a livello nazionale, a carico dei ginecologi non obiettori, che nel 1983 effettuavano 3,3 Ivg a testa a settimana, mentre ne effettuano 1,6 nel 2013. Mi chiedo, pertanto perché si denunci, solo oggi, un presunto eccesso di obiettori di coscienza, e analoga denuncia non sia stata fatta negli anni precedenti, quando il carico di lavoro settimanale per ciascun ginecologo non obiettore era più del doppio”.
Il ministro aggiunge inoltre che dalle Regioni non è arrivata nessuna comunicazione che segnalasse carenza di medici non obiettori, come anche non sembra inadeguato il numero dei punti Ivg rispetto agli interventi effettuati, precisando che il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa non si è ancora pronunciato in maniera definitiva a riguardo.
In riferimento alle strutture ospedaliere, il Ministro ha specificato che la legge 194 “non prevede interventi di Ivg in tutte le strutture ospedaliere: garantire l'intervento sanitario di Ivg non significa che lo stesso debba essere effettuato in tutte le strutture. Nel Sistema Sanitario Nazionale non tutte le prestazioni sanitarie sono infatti disponibili in ogni struttura sanitaria. Allo stesso modo, la legge 194 non impone che tutti gli ospedali abbiano un reparto di ostetricia e ginecologia che offra Ivg”. Ha precisato inoltre che ogni regione ha autonomia organizzativa e che non è possibile assumere personale sanitario a tempo indeterminando escludendo i medici obiettori.

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