lunedì 2 marzo 2015

Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)

Nuove opportunità terapeutiche


La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un’affezione endocrino-metabolica che colpisce a livello mondiale il 5-10% delle donne e rappresenta la causa più frequente di infertilità femminile.

La diagnosi della sindrome è definita sulla base della presenza di almeno 2 dei 3 seguenti sintomi:
•oligo-ovulazione con oligo-amenorrea
•iperandrogenismo
•presenza di cisti ovariche

L’eziopatogenesi della PCOS è multifattoriale e determina un quadro sindromico complesso, nella gran
parte dei casi associato a disfunzioni metaboliche che, se corrette, contribuiscono alla risoluzione di tutti i principali sintomi o disturbi associati.
In particolare, essendo ormai noto il ruolo centrale dell’insulino-resistenza nello sviluppo delle manifestazioni cliniche della PCOS, vista l’interconnessione con le alterazioni ormonali tipiche della sindrome, si è diffuso l’uso di insulino sensibilizzanti con risultati estremamente positivi.
Si colloca in quest’ambito l’uso dell’inositolo, mediatore dell’attività insulinica, come alternativa non farmacologica agli ipoglicemizzanti orali.

In natura è presente sotto due forme principali: myo-inositolo e D-chiro-inositolo.  L’uso combinato di questi due isomeri sembra dare migliori risultati rispetto ai singoli isomeri.

Ma oltre all’insulino-resistenza, nelle donne PCOS si ha anche un’alta prevalenza di dislipidemie (circa il 70% delle pazienti) spesso associata a sovrappeso/obesità, con conseguente forte aumento del rischio cardiovascolare, problematiche da non sottovalutare.

Una scelta naturale da inserire in questo contesto è l’assunzione di fibre e in particolare fibre con efficacia dimostrata su questi disturbi, come il glucomannano. Il glucomannano è una fibra che a contatto con l’acqua forma una massa viscosa che rallenta lo svuotamento gastrico (aumentando il senso di sazietà) ed è in grado di rallentare l’assorbimento degli zuccheri e ridurre l’assorbimento dei grassi. Ha quindi la capacità di agire come coadiuvante nella perdita i peso e come ipocolesterolemizzante.
Essendo una fibra è anche in grado di regolarizzare il transito intestinale, con miglioramento del benessere generale della paziente.

In conclusione per un miglioramento globale della salute della donna affetta da PCOS bisognerebbe agire sia sulle alterazioni del metabolismo glucidico che sulle alterazioni del metabolismo lipidico, per migliorare il quadro ormonale con effetti positivi anche sulla fertilità e per ridurre il rischio di complicanze cardiovascolari associate alla sindrome.


Bibliografia
1. Nordio M, Proietti E. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2012; 16:575-81.
2. De Leo V. et al. Minerva Ginecol 2014;66:527-33
3. De Leo V et al. 2003, Insulin-Lowering Agents in the Management of Polycystic
OvarySyndrome; The Endocrine Society.
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(2004) Hum Reprod 19, 41-47.
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6. Vuksan V. Diabetes Care. 2000 Jan;23(1):9-14

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